
La conoscenza delle cause universali è strettamente legata alla felicità autentica, come sottolineato dal verso virgiliano "Felix qui potuit rerum cognoscere causas".
La felicità è definita come la comprensione e la realizzazione della propria essenza in questo pezzo poetico. Questo è un distinguo significativo dalle idee contemporanee che legano la felicità al piacere e al possesso materiale.
La felicità, quindi, si intreccia con la 'Fortuna', non nel senso di un destino capriccioso, ma come un allineamento con il proprio scopo vero, raggiunto attraverso la comprensione delle leggi più profonde che governano l'esistenza.
Nel mese di aprile, si celebra una rinascita sia naturale che spirituale.
Il nome "Aprilis" deriva da "a-perire", che significa "non morire", e in questo senso il mese è collegato anche a "a-mors", Amore. "Aperire" può significare anche aprire, dare inizio, o sciogliere ciò che è chiuso, segnando così la "resurrezione" della parte divina marziale dell'uomo, che si unisce alla Potenza Universale Divina, Venere, eterna e infinita madre di Amore, che unisce tutto nel Divino Supremo.
Venere è Verticordia, colei che "converte il cuore alla virtù"; le energie vitali devono ascendere alla testa-fiore per permettere all'intelletto di sbocciare e all'anima di attingere alla Sapientia.
Venere, splendente di una bellezza eterna, riflette l'Intelligenza Divina e la diffonde nel mondo. È l'ardore-amore dell'eroe, del vir, madre dell'eros che infiamma il petto di chi combatte per lei e le è sempre grato, perché Felix e Fortunatus.
Questo mese è strettamente associato alla figura di Venere, dea dell'amore e della bellezza, che assume anche Verticordia, che "muta il cuore in virtù".
Questa immagine di Venere non solo promuove la bellezza estetica e l'amore sensuale, ma è anche un simbolo di trasformazione spirituale, ispirando le persone a rivolgere i loro cuori verso aspirazioni più elevate e raffinate.
Pertanto, Verticordia ci chiama a trascendere le gratificazioni materiali immediate, indirizzando la nostra ricerca verso la realizzazione intellettuale e spirituale, che si manifesta come felicità eterna. Questo processo di ascensione è particolarmente simbolico in aprile, quando la natura stessa si rinnova e fiorisce, rappresentando la potenziale rinascita dell'anima umana verso una saggezza più profonda.L'etimologia del termine "amore" è affascinante e complessa: la radice "a-mors", che significa "senza morte" o "immortalità", è una delle interpretazioni più suggestive.
La statua di Venere, la dea dell'amore, che simboleggia la passione e la passione eterne, riflette questa connessione tra amore ed eternità. In questo contesto, l'amore diventa una forza che nutre e rinnova l'animo umano, superando i limiti del tempo e della morte.
Questa visione del doppio percorso, sia materialistico che spirituale, mette a confronto la scelta dell'individuo tra un'esistenza guidata dall'edonismo, che spesso porta al disagio psicologico e al vuoto esistenziale, e un percorso incentrato sulla saggezza e sulla comprensione profonda. che promette una felicità più duratura e significativa.
Scegliendo la via della saggezza, l'individuo si allinea alla felicità nel suo senso più alto, che è il compimento del destino umano in armonia con l'ordine cosmico e divino.
Il potere del motto "Sapere Aude" - "Osa sapere" - qui risuona, un invito a cercare attivamente la conoscenza che illumina e trasforma, che è fondamentale per una vera felicità.
Sapere Aude ( il mio motto del momento che condivido con piacere con te )
"Felix qvi potvit rervm cognoscere cavsas" Virgilio, Georgiche, II, 489
Con gratitudine ,
Isadora Hermes
Comments